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DOINA BOTEZ Tra nebuloso e chiarore, tra dinamicità e movimento congelato, è testimonianza di una ricerca di
identificazione dell'inquadratura psicologica della comunicazione e la sua materializzazione in un'immagine con attributi suggestivi.
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Con “La fragilità dell’Io”, titolo della mostra, Doina Botez si propone per la prima volta nella nostra Regione con un evento espositivo che già dal suo titolo indica una ricerca accurata della complessità simbolica del narrato.
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Se dovessimo seguire i canoni delle classificazioni stilistiche definiremmo la pittura di Doina Botez come una pittura di matrice espressionista. Senza dubbio l'artista ha sintonizzato l'udito alle impalpabili e non udibili grida dei quadri di Munch. Ha addolcito pero la loro tensione filtrandole attraverso le gamme coloristiche di Baba e Ciucurencu, in una bizzarra originale combinazione, piena di vivacità. Il suo espressionismo sarebbe quindi temperato da una inclinazione verso la contemplazione che fa si che le immagini artistiche abbiano quasi il carattere di radiografie colorate di certi stati dello spirito proiettate all'esterno, nella gente e nel paesaggio. |
Doina
Botez, particolari di alcune opere:
Il fatto che gli obiettivi consolidati della comunicazione umana non sono cambiati in modo essenziale e che solo la tecnica della comunicazione evolve è un motivo di riflessione per molti artisti che si pongono in modo onesto il problema della finalità dell’intervento artistico senza assolutizzarne i mezzi. Doina Botez fa parte di questa categoria. Si e formata, d'altronde, in un ambiente culturale e artistico dove il culto della forma non era ancora alterato dal culto della formalizzazione. In altre parole la sua arte ha le origini non nel rifiuto dell'espressione eloquente, ma nella ricerca dell'adeguatezza di questa in un contenuto. In questo modo si può capire una gamma di stati d'animo, intensamente vissuti, quali chiedono imperativamente una certa veste grafica e coloristica. |
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Testi
estratti dalla critica di Grigore Arbore Popescu, La tensione della contemplazione.
Venezia 1998
Approfondimenti nella SCHEDA ARTISTA:
BOTEZ e nella WEBGALLERY BOTEZ