ROBERTO COMELLI La pittura non solo come espressione dell'artista ma anche come visione e interpretazione dell'osservatore. |
Roberto Comelli, figlio d'arte, nasce a Cremona ne 1951. |
Can-Can! - anno 2006, olio su tela 112x60
Espone per la prima volta a Genova, in 35 anni di attività ha realizzato più di 120 mostre personali, 40 collettive e 6 presenze all'estero: New York, Basilea, Francoforte, Parigi, Madrid, Barcellona. |
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L'artista da anni porta avanti una ricerca su colore, luce e movimento, tre aspetti che fanno parte della sua personalità, e che è riuscito ad unire e mettere in sintonia nelle sue opere che risultano animate in un armonico dinamismo. Nelle sue opere la luce emana in superficie e dà vita ai colori che, in un cromatismo ricco e completo, permettono di leggere anche le zone d'ombra in un'atmosfera suggestiva che conduce dentro l'opera.
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Mancine, olio su tela, 40x30 |
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![]() Luce notturna, olio su tela 60x40 |
E le svolge, ricreandole, improntandole alla teoria, che delineandosi a chiare lettere, lo svincola dal passato per dedicarlo e consacrarlo al nutrimento del fresco e gagliardo virgulto, che reca in sé la saggezza di un curriculum ben affinato e preannuncia, nel presente luminoso, il futuro, confortato dal sorriso ineffabile di Gioconda, dalle tarde realizzazioni di Monet e degli altri grandi che lo seguiranno imitandolo e talvolta rinnovandolo. Spronato da così esperta milizia, l’iconia di Roberto Comelli scende quindi nella quiete e stasi imperturbabile di un limbo dantesco, per aprirsi alla aniconia, al non figurativo, che abbraccia la storica e gloriosa famiglia degli astrattisti euro-americani, onore e vanto dell’arte da almeno otto decenni. |
E tra il pluralismo espressivo che lo configura, l’impulso costante, tenace, virile, incalza il nostro noto artista e lo determina alla scelta del preformale, quale linguaggio autentico di questa sua innovazione: linguaggio ambiguo, affine all’informale, che celebra la sintassi astratta, senza escludere però del tutto riferimenti al realismo naturalistico, illustre per maestri e tradizione.Nasce in tal modo il preformale di Roberto Comelli. Una scelta sofferta, operata non ex abrupto, coltivata anzi nel silenzio operoso, pluriennale, e intuita dal critico nell’introduzione alle sue opere fin dal 1976.
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Gli oli su tela, le tecniche miste e le chine su carta, concludendo un periodo e aprendone un altro, scrivono oggi, con la spontanea naturalezza e duttilità da molti critici riconosciute e apprezzate, a colori, luci, linee rapide, mosse, le valide aniconie preformali, in un libero gioco di sogni, fantasia, immaginazioni, sorretti da umbratili orditi, dove veteribus et nova augent et perficiunt. |