LUCIANO DE LIBERATO

... Una mappa è un viaggio.
Un viaggio nelle illusioni ottiche policrome, dove le forme producono superfici ottico dinamiche in apparente tridimensione, delle linee di luci che l’occhio insegue su direttrici che sfuggono verso l’esterno. L’opera, attraverso la luce, conquista lo spazio superficiale e si manifesta con progressioni geometriche ed equilibri cromatici. I lavori di Luciano De Liberato esprimono l’ideale sintesi tra design, grafica, architettura e poesia.
È come volare e scoprire dall’alto immagini, di volta in volta, che inglobano realtà diverse. La vita di tutti i giorni evocata negli agglomerati urbani rivela un gioco di intrecci tra dimensione mentale e quella sensibile tra finito e infinito.
Stradelle sterrate che evocano la vita dei campi, distese cromatiche che sublimano la flora delle stagioni. La concretezza della terra con inediti scorci e la grande macchia nera del fiume che corre verso il mare.
La luce del sole è l’oro, conquista le superfici dove gli uomini cercano di sfuggire gli ambiti drammatici della solitudine e della fragilità inseguendo idealmente la perfezione e la bellezza dell’arte: è la vita.
Una mappa è un viaggio, è volare, è sognare.

Wanda Albanese De Leo e Domenico Arena.
 





Note biografiche

Luciano De Liberato è nato a Chieti nel 1947.
Studi scientifici e artistici presso l'Accademia di Brera (1974) e l'Accademia de L'Aquila (1975/76). Sino al 1990 per sostenere la ricerca nell'arte, affianca l'attività di architetto e designer. Il suo lavoro sin dagli esordi nel 1975, suscitò l'attenzione della critica militante (Lorenza Trucchi, Marcello Venturoli, Franco Solmi, Giuseppe Marchiori) e poi di Filiberto Menna e Maurizio Fagiolo dell'Arco che nel 1978 lo presentarono in una personale a Roma nella storica galleria Artivisive di Sylvia Franchi.
Nel 1975 vince il Premio Lubiam.
Nel 1980 è Segnalato Bolaffi per la Pittura.

La sua attività, condotta per cicli evolutivi, Trame (1975), Neri (1976/79), Cotoni (1980/86), Genesi e Territori (1987/93), Nodi (1994/2003), Labirinti (2004), Giro in tondo (2005), Mappe (2006), è stata esposta in oltre 40 personali in gallerie italiane e straniere e con personali in varie edizioni di Art Basel e degli Expò arte di Bologna, Chicago e Stoccolma.




Dal 2004 il contatto con le tecnologie del computer diviene un evento stimolante. Si immerge in un nuovo ciclo, i “Labirinti”, che attraversando i successivi “Giro in tondo” nel 2005 e “Mappe” nel 2006, riemergono prepotentemente nel 2007 con nuove e più intense strutturazioni sfociate poi nel 2008 nel ciclo “Circuiti-robots-chips”.
Gabriele Simongini, nel gennaio 2009, lo descrive come il pittore cibernetico dal cuore antico.“...

Oggi pochissimi artisti italianie forse internazionali possono vantare un’intensità pari a quella raggiunta da De Liberato, attraverso una riflessione quanto mai sintonizzata sullo spirito della nostra epoca, un’indubbia sapienza tecnica, una mirabile sintesi compositiva, un perentorio fulgore del colore e una visionaria potenza d’impatto dell’immagine”.


Per l'attività recente, Circuiti-Robots (2007/2008), inedita e maturata nel dialogo con il computer, in febbraio e agosto 2008 RAI 1, RAI 3 e RAI EDU2 hanno dedicato vari servizi al suo lavoro nei programmi Art News e The Making of con l'esecuzione di un'opera in esclusiva.
 

 

CRITICHE

...De Liberato ha sempre lavorato in un fiero ed assoluto isolamento, ma con la sua pittura attuale, superba anche da un punto di vista tecnico, ha raggiunto alti esiti che hanno pochi paragoni anche a livello internazionale....

*Gabriele Simongini* , Roma 2008

...in maniera del tutto poetica, dandoci un prodotto poetico persino con apparenze di sfida artigiana, ce lo dice con l'incanto delle sue opere questo nato e vissuto post-sessantottino: il pittore, sino alle midolla delle ossa pittore, Luciano De Liberato.

*Giuseppe Selvaggi*, Roma 1994

....De Liberato guarda al reale ma va oltre, per lui si può parlare di zone rarefatte e concettuali, in cui la logica di ferro che sembra possederlo è in realtà fremente di passioni nascoste, di piaceri proibiti....

*Milena Milani*, Cortina d'Ampezzo 2001

....ma per l'Operazione Segno condotta da De Liberato non trovo migliore definizione di quella che del disegno dava Federico Zuccari " Oggetto dell'intelletto"

*Maurizio Fagiolo dell'Arco*, Roma 1978

...lui che entrato fra i giovani emergenti intorno al 1975 di prepotenza e conquistando successi inequivocabili, si era talmente affermato in un lustro (l'attenzione appassionata dei critici d'arte di punta, da Lorenza Trucchi a Filiberto Menna, da Maurizio Fagiolo a chi scrive....

*Marcello Venturoli*, Roma 1993

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