Norberto Proietti nasce a Spello uno dei borghi medievali più integri e poetici dell'Umbria nel 1927. Le difficoltà economiche della famiglia lo costringono a lavorare precocemente come sarto presso la bottega di uno zio e nei trasferimenti, tra gli anni Quaranta e i primissimi anni Cinquanta, da Roma a Bergamo. Tornato nel 1951 a Spello ha avviato un attività sartoriale autonoma, e un giorno del 1955, servendosi dello stucco lasciato casualmente nella sua abitazione da alcuni imbianchini, prepara il fondo di una tavoletta, lo incide e lo colora, iniziando a delineare una prima forma di tecnica espressiva del tutto personale. Dedicatosi esclusivamente alla pittura dal 1961, dopo alcune sapienti prove di scultura, Norberto espone nel 1962 in Lussemburgo e nel 1965-1966 in America, a Memphis, offrendosi subito al mercato internazionale. Questa dimensione dell'artista viene sancita definitivamente dalla sua presenza nei Festival dei Due Mondi di Spoleto, quasi continua negli anni compresi tra il 1967 e il 1974. E' in questa fase che la produzione di Norberto riesce a sovrapporsi alle tendenze dell'arte naïf, divenuta in breve tempo fenomeno di grande fortuna popolare e commerciale. Proprio il massimo promotore del naïf italiano, Cesare Zavattini, diventa un convinto estimatore di Norberto e gli fa attribuire il Premio Suzzara (1971), l'Oscar dell'arte "ingenua" nazionale. Da allora la storia bella di Norberto ha conosciuto una continua coerente maturazione.


Il biliardo interno, olio su tavola 35x50
 

Chiunque abbia visto anche un solo quadro di Norberto, specie se realizzato negli anni Settanta e Ottanta, non avrà faticato affatto a identificare totalmente il mondo poetico dell'artista con quello della favola...


Cesare Zavattini
da una lettera a Norberto dell'aprile 1978

«... Ma lo sai che ogni volta che ho visto i tuoi quadri il mio primo desiderio è sempre stato quello di partire subito per Spello, e poi, aureolato da quella tanta aria trasparente, andare in giro come un fraticello finalmente tacendo (e non mi capita quasi mai in città). Che cosa si può ottenere di più dalla propria pittura di una propaganda così ingenua e assoluta del luogo dove si è nati seriamente? ...».



Norberto, "Le caldarroste" olio su tela, 40x30


NORBERTO

Michelangelo Antonioni
da «Il colore come pace» in Norberto, Milano, 1985

«... Norberto è un pittore d'istinto, ho detto a un certo punto di questa nota, intendendo che il dipingere per lui è frutto di un processo psichico inconscio, quel processo che invece in tanti altri pittori è speculazione intellettiva. E' un pittore che dipinge, e compone i suoi quadri istintivamente, tant'è vero che non fa prove né disegni. Mette i colori direttamente sulla tavola pronto a cogliere il caso o la illuminazione improvvisa. Ed è questo che dà alla sua pittura una sincerità assoluta ...».


Norberto, "Frati falegnami" olio su tela, 40x30


Norberto, "La bruschetta" su tavola, 80x50

Vedi anche la pagina dedicata all'artista nel 2009 anno della sua scomparsa.

Galleria d'Arte Arena, via Osanna 59 Reggio Calabria.
0965.893707 info@galleriaarena.com