In Galleria Arena...

Gabriele De Stefano
“Il ritorno – dall’Amazzonia a Reggio Calabria”
13 luglio 2011

Sarà anche un luogo comune, ma è vero che nel cuore dei calabresi lontani è forte e indomabile il desiderio di tornare. Ovunque essi vadano, vivano, scaraventati dagli eventi, trasferiti in latitudini e longitudini diverse, avvertono, sempre prepotentemente, una spinta al ritorno. ‘Ritorno’ al mare, culla di ogni civiltà, ‘ritorno’ alla poetica fragilità di questo territorio spesso abbandonato, dimenticato, oppure violato nella sua selvaggia natura mediterranea. Per Gabriele De Stefano questo non è il ritorno omerico alla sua Itaca bensì la scelta di un uomo, che si sente cittadino del mondo, di ridisegnare il suo approdo al di fuori di paure e nostalgie. Come quando, giovanissimo, trovò le spinte autentiche per cercare se stesso e la via maestra oltre i confini della sua Calabria.





Questa terra, che ha nel suo ventre millenni di storia, che bisogna digerire per non esserne soffocati, occorre conoscerla e capirla trovando sempre il filo che porta sì lontano, varcando orizzonti nuovi e diversi, ma che comunque ti tiene legato in maniera indissolubile.
Nel suo girovagare, questo indio metropolitano dal viso scolpito nella pietra, trova, nel cuore del Brasile, la realizzazione dei suoi sogni poetici: sconvolgendo i ricordi dell’attualità banale, andando oltre lo scorrere veloce del tempo, facendo scattare molle ribellistiche, Gabriele De Stefano si è immerso totalmente nella struggente bellezza variopinta e vellutata della vegetazione amazzonica nella convinzione di scoprire i segreti di questo mondo ai più sconosciuto.


Bisogna dire che egli riesce a svelare voluttuosi anfratti dove si celano enigmi faunistici, arcobaleni smarriti e scampoli di preistoria illuminati da una luce incandescente come solo l’arte di De Stefano poteva riconoscere e illustrare. Questo è il percorso inquieto, giocoso e sfuggente di un artista che riesce a far emergere nelle sue tele una sensualità non ossessiva ma carezzevole e voluttuosa nelle forme e nel colore.
L’amore per la natura selvaggia e incontaminata lo porta, con note di disperato ed esasperato colore, a immedesimarsi nella flora e nella fauna con un gioco sorprendente e con una partecipazione ironica appropriandosi di questa foresta simbolica con un tocco scioccante di magia.Il fruitore viene trasportato fin su un confine strabiliante di incanto e di poesia realizzando quel miracolo che a pochi è concesso che si chiama arte che sintetizza aspetti e contenuti della poetica terrestre ma che idealmente abbraccia la vastità dell’universo.
La mostra comprende anche un’antologia delle opere antecedenti il periodo brasiliano, conciliando l’antico e il nuovo in una sintesi di spazio cromatico globale catturando e inglobando le impronte della cultura e della storia di questo artista emblematico e rappresentativo della nostra amata terra.
Reggio Calabria 1 luglio 2011

Wanda Albanese De Leo 

Con questa mostra la galleria Arena presenta trenta opere di questo indio metropolitano che dopo tanti anni torna a esporre a Reggio Calabria e che due tra i massimi critici d’arte raccontano così:

"Un tripudio di segnali che provengono dal fondo dell'anima e dal profondo della foresta.Una pulsione che somma una miriade di pulsazioni. II tutto depositato sulla tela con la velocità della ferocia, con la sicurezza del gesto che non teme di sbagliare. Gabriele De Stefano è un curioso abitante del mondo delle arti visive che è andato a cercare i motivi d'una ispirazione rinnovata in terre lontane e equatoriali, laddove il mondo del sud e quello del nord sono indistinguibili nel calore e nell'umidità, nelle piante come negli animali. Lui, mediterraneo determinato come solo lo possono essere i calabresi induriti dal sole e dal mare, s'è dissolto per anni in una esperienza brasiliana che s'è fatta contagio. Oggi gli tornano alla memoria con la velocità della veemenza questi segnati accumulati che si fondono in un caleidoscopio dal moto perpetuo. Questa l'origine delle sue pitture, questa la loro motivata densità.”

Philippe Daverio

“Un pittore-stregone tra gli Indios dell'Amazzonia Venti anni. Il lungo periodo di frequenza costante con gli Indiani Yanomami, tra i bacini dell'Orinoco e del Rio Negro in Brasile, ci restituisce un artista sciamano, manipolatore estatico di una estetica di partecipazione emotiva ad un esempio di primitività pressoché unico al mondo. Ed a rischio di perdere la propria intima essenza.”

Massimo Riposati


Hanno detto di Gabriele De Stefano...

 

Galleria d'Arte Arena, via Osanna 59 Reggio Calabria.
0965.893707 info@galleriaarena.com