Pittore certamente sapiente, Domenico Monteforte espone una sua invenzione di solarità e di silenzio che si richiama al paesaggio toscano. Nelle sue cromie campeggiano i gialli, le cui accecanti intensità si interrompono e si stemperano nel verde. Che si tratti di una distesa di girasoli, o di campi di grano punteggiati dai bagliori intermittenti dei papaveri rossi, l’artista risolve le sue composizioni avvicinandosi più all’informale che ai risultati impressionistici di un plein air.


"Cabine al Forte" olio su tela 120x50 (foto parziale)


"Paesaggio dopo la pioggia" olio su tela 150x100


"Ortensie" olio su tela 120x80


"Girasoli in Toscana" olio su tela 150x100


"Vento caldo di primavera" olio su tela 60x80


Il contrappunto dei toni, l’analisi timbrica, la definitiva libertà dalle ispirazioni letterarie o allegoriche, riconducono la visione a una geometria depurata dalla forma, essendo il segno di una scelta espressiva che l’occhio di chi osserva percepisce senza mediazione. La volontà, o la passione, di varcare i confini del verismo classico per approdare a un estremismo coloristico dove tutto si trasfigura musicalmente, si traduce in bellezza grazie a una tavolozza pura e a un talento contrappuntistico capace di rappresentare il mondo in un’alleanza figurativa e cromatica dove la vita è sogno. 

(Vittorio Sgarbi)
 


"Papaveri e ulivi" olio su tela 120x100


"Le messi" olio su tela 120x80

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